Ci sono molti metodi per farci spaventare nei videogiochi? A cosa pensano i creatori per farci prendere dei gran spaventi? Quali sono i trucchi e le idee ingegnose che rendono molti titoli horror vere e proprie pietre miliari e non semplici giochi un po’ paurosi? In questa nostra lista diremo come i creatori ci costringono a dormire con la luce accesa o a farci urlare come matti nel cuore della notte.
Un modo facile, ma di grande effetto nei videogiochi, ovvero mettere sul piatto gli orrori il più disgustosi possibile, andando quindi a colpire la pancia del giocatore e non la testa. Proprio per questo i nemici, anche quelli poco pericolosi, hanno sempre una sembianza poco rassicurante, spettrale per dirla in breve. Se ciò non fosse sufficiente magari riempire lo schermo di topi, scarafaggi e più in generale tutto quel genere di elementi ambientali che pensiamo siano disgustosi e che non vorremmo vai vedere. C’è l’imbarazzo della scelta tra i giochi di questo tipo, ma basta fare il nome di un titolo come Jericho, strapieno cose schiifose e sangue ovunque, dove i nemici sono sfigurati, ustionati, storpiati. In poche parole davvero terrificanti.
Sempre rimanendo in un ambito molto classico, è il buio è il più grande alleato degli sviluppatori. E' facile da capire. Ciò che non si vede, ciò che non conosciamo ci spaventa e ci mette in una situazione poco piacevole. Se noi vedessimo sempre chi ci attacca i survival horror diventerebbero degli action a tutto tondo (qualcuno ha detto Resident Evil 4?) ma se noi non vediamo nessuno a causa delle tenebre ci sembrera di avere sempre la sensazione che qualcuno ci assalga in ogni istante. In poche parole terrore puro. Possiamo dire che tutto è cominciato con il primo survival horror della storia Alone in the Dark. Un altro sistema semplice, anche se sicuramente d' effetto è quello dello shock, del colpo inaspettato.
Accade allo stesso modo al cinema, nel nostro settore il primo Resident Evil ci ha fatto cambiare mutande molte volte. Ricordate ancora la scena dei cani che entrano all'improvviso? Ecco, ci riferiamo a quello. Se alle tenebre e allo shock improvviso aggiungiamo musiche e effetti sonori paurosi, terrorizzanti e d'atmosfera è meglio prenotare una visita dal cardiologo prima di iniziare a giocare. In questo ambito lo sparatutto in prima persona F.E.A.R è un giusto esempio di un concentrato di effetti decisamente efficaci. Un modo più raffinato e meno utilizzato è quello di ideare un eroe sensibilmente meno forte dei cattivi, debole al punto che ogni scontro, anche quelli semplici sono potenzialmente mortali. Perciò i survival horror veri hanno come caratteristica che i protagonisti male armati e con pochi proiettili. Un ulteriore modo molto raffinato e purtroppo poco usato considerato che implica una serie di variabili e di lavoro ulteriore è quello di non far capire a chi gioca se la "realtà" che sta giocando è vera, se quello che sta combattendo è un parto della sua mente malata o della mente malata degli ideatori.
Un classico è quello di Eternal Darkness in cui il terrore e la paura rende pazzo il protagonista con effetti visibili sul monitor sulla percezione del sistema di gioco da parte del giocatore. Come finti messaggi di errore della console, prospettive innaturali, iprovvisi decessi e molto altro. Roba da fan di videogiochi horror. Per ultimo c'è il metodo che ci porta a considerare quello che Freud ha nominato disturbante. Ovvero ribaltare totalmente oggetti e personaggi familiari, rendendoli pericolosi, innaturali, strani. In poche parole niente è più sicuro, ambienti familiari diventano incubi, non si sa più cosa è realtà e cosa è incubo. Silent Hill ha fatto la storia di questo genere. Non c'è stato chi ha saputo fare meglio.