Questo mese finalmente uscirà un titolo che da tempo è nelle brame di tantissimi giocatori di tutto il mondo. Non si tratta di Half Life 3, ma sempre di un terzo capitolo di una saga sicuramente meno famosa dello shooter di Valve, ma sicuramente conosciutissima come Max Payne 3. Il franchise di Max Payne farà tornare i giocatori nelle vesti del rude detective di New York City in questo capitolo però la grande mela sarà solo di contorno all'avventura. Max Payne 3 si muove verso sud, in Brasile, per una rischiosa impresa che sembra manterrà invariato il carisma e la genialità dei primi due episodi.
La nuova impresa di Max Payne si colloca temporalmente quasi un decennio dopo dopo gli accadimenti del secondo episodio, con Max che a San Paulo è la guardia del corpo un importante personaggio del posto. Avremo la svolta quando la moglie del capo viene rapita da una banda del luogo, con Max che allora dovrà cominciare un'avventura mortale che sembra riportarlo ai tempi bui delle scorribande a New York.
Il gameplay rimarrà quindi inalterato, nevrotiche sparatorie e bullet time a go-go il tutto sviluppato non più da Remedy, i geniali ragazzi finlandesi autori anche di Alan WAke, ma da Rockstar stessa, ormai capace di sviluppare capolavori in qualunque dei suoi studi esterni. Max Payne 3 vuole infatti mostrare una versione ricreata da zero, rivista, corretta e potenziata degli episodi precedenti, con cui ci sono molti più aspetti in comune di quanto si direbbe. Le ambientazioni sono davvero atipiche, dobbiamo notare che prima di ogni cosa la struttura dei livelli è rimasta immutata: in Max Payne 3 le zone sono popolate da cattivi sparsi dovunque in modo tale di abbondare con l’utilizzo del bullet time e delle armi da fuoco per proseguire nel gioco. In confronto agli anni passati la tecnologia ha fatto passi da gigante, l’utilizzo del motion capture non non solo di uno ma di tutto un gruppo, facendo così otteniamo movimenti più credibili durante le pattuglie. Sarà incrementata l'interazione con l'ambiente visto che alle fondamenta di Max Payne 3 troviamo il motore grafico di un titolo come Rage, prima utilizzato su GTA IV e Red Dead Redemption, tutto ciò mette in gioco una variabile in più durante gli scontri, che hanno reso ancor più palese la spietatezza di un uomo che non ha più niente da perdere.
In conclusione possiamo dire che Max Payne 3 nonostante o forse per fortuna non sia il solito capitolo aggiuntivo per mantenere tranquilli i fan storici ha mantenuto costante il suo dna e ciò è quello che più conta, d'altro canto ha provato di mettere in tavola la carta di una totale rinnovazione grafica, o meglio di di una ambientazione più moderna per tentare di anche i giocatori che non hanno mai giocato una serie vecchio stampo come quella del buon Max.